Il Miracolo di Ganesha

Il New York Time e altre testate di tutto il mondo nel 1995, riportavano il miracolo del latte (kshira-camatkara). Il 21 Settembre di quell’anno, a Nuova Delhi, in India, un devoto Induista sognò che Ganesha il Dio dalla testa di elefante aveva voglia di latte.
Il mattino dopo, l’uomo si alzò dal letto e si recò al tempio più vicino. Dopo aver chiesto il permesso al sacerdote, offrì un cucchiaio di latte alla statua della divinità. L’uomo e il sacerdote rimasero attoniti nel constatare che il latte era svanito di fronte a loro.
In poco tempo la notizia si sparse per tutto il continente indiano e migliaia di devoti Induisti si riversarono nei templi. Per 24 ore il miracolo si ripetè, in luoghi sacri e meno sacri come le figurine di Ganesha sul cruscotto delle automobili, di fronte a moltissime persone, ed anche in presenza di scettici sbigottiti.
Il latte nella cultura Induista è un simbolismo religioso e culturale molto profondo. Deriva dalla mucca che è sacra perché fonte primaria di vita . Il latte è abbondanza, ricchezza, benessere, ed è ritenuto uno dei componenti fondamentali della “soma” il nettare dell’immortalità che la tradizione ellenica identifica con l’ambrosia.
Negli antichi tempi Vedici la “soma” veniva gettata nel fuoco sacro e offerta alle divinità per facilitare la comunione con i sacerdoti. In tempi successivi i riti sacrificali con la “soma” erano praticati solo metaforicamente e la “soma”, diveniva il nettare dell’immortalità che si generava attraverso il proprio corpo con la concentrazione.
Ganesha rappresenta simbolicamente la forza vitale (prana) e l’energia del serpente (kundalini), quando questa raggiunge la corona della testa, irriga d’ambrosia il corpo dello yogi e lo rende immortale.
Om Tat Sat
Sono molto contento di aver letto questo post.
noi occidentali crediamo che certi accadimenti siano soltanto una nostra prerogativa.
Tra le altre cose trovo questo episodio estremamente dolce e tranquillizzante,
Grazie