La forza Trascendentale dell’Amore
Il nostro cuore sarà inquieto fino a che non troverà pace in Lui
Sant. Agostino
Bhakti yoga, lo yoga dell’amore devozionale verso la Persona Suprema, il Para Brahman “Dio”. Questo è il canale cosmico che ci permette di aprire la comunicazione tra noi e il Para Brahman.
Secondo gli Acharya del Bhakti yoga, la confusione e l’infelicità che regnano nel nostro mondo sono causate dalla nostra alienazione dal Divino.
Nel Bhagavad Gita, la Persona Suprema Krishna, dice ad Arjuna che tra gli yoga, il Bhakti, è il veicolo migliore rispetto agli altri yoga (Raja, Karma e Jnana) per raggiungere il moksha (liberazione) nell’era del Kali Yuga (l’era attuale secondo il 4 cicli cosmici dell’induismo).
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“Illuminati dalla vera conoscenza, gli uomini saggi vedono con occhio uguale il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani [l’intoccabile]”
Bhagavad Gita 5.18
Sono rimasto ispirato da questo video della BBC, che voglio condividere con voi sul blog, un’occasione per riflettere sulla nostra vera natura, la nostra natura spirituale, che si esprime nella creatività, diversità è unicità di ciascuno noi e di ogni cosa che ci circonda. (altro…)
La Bhagavad Gita narra che da lì a poco, nella piana dei sacrifici rituali ai Deva, inizierà la guerra del Kurusektra dove verranno sacrificati migliaia di soldati.
Il Principe Arjuna sa che la battaglia sarà devastante e si sente corresponsabile di quello che accadrà.
Di fronte a lui, tra i nemici sono schierati maestri, parenti e amici. Il suo animo è turbato, vorrebbe tirarsi indietro, ma deve compiere il suo dovere.
Non ha scelta deve partecipare a questa lotta eterna tra il bene e il male, nonostante divampino in lui, paure, dubbi, angosce e complessi di colpa.
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Lo Yoga è antico di millenni e le sue tracce si perdono al di là della storia conosciuta. Nella Bhagavad Gita, datata intorno al V° e VI° secolo P.E.C (prima dell’era corrente), Krishna riferisce al Principe Arjuna cha la conoscenza dello Yoga contenuta nel Gita era stata trasmessa alla umanità all’inizio sua stessa esistenza.
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“Chiunque non porti odio, Ma sia amico di ogni entità vivente. Sia distaccato dalle proprietà personali e dal proprio io. Uguale nel dolore e nel piacere. Sia paziente e sempre soddisfatto. Padrone di sé. Impegnato nelle pratiche devozionali, con il suo giudizio fissati su di me. Costui, mio devoto adoratore, mi è caro.”
Bhagavad-Gita
La Bhagavad Gita (Il Canto del Signore Beato) nasce nel mezzo di un campo di battaglia che rappresenta il campo della vita stessa.
E’ un messaggio senza tempo, attuale più che mai, vicino ad ognuno di noi, che ci aiuta a far chiarezza là dove si è formata l’oscurità.
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