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Yoga for Sale

Yoga for Sale

Yoga for Sale: La differenza tra corsi di formazione tradizionali e corsi online a basso costo

Yoga in vendita

Lo yoga è una disciplina millenaria che abbraccia corpo, mente e spirito, richiedendo uno studio profondo e una pratica dedicata per essere compresa e insegnata con autenticità. Tuttavia, l’era digitale ha portato un aumento esponenziale dei corsi online a basso costo, spesso offerti per cifre inferiori a 200 euro. Questi corsi contrastano nettamente con le formazioni tradizionali in presenza, che seguono standard elevati e richiedono un minimo di 200-300 ore. Ma cosa rende i corsi tradizionali così diversi (e superiori) rispetto a quelli online economici?

I corsi di formazione yoga tradizionali seguono linee guida rigorose, come quelle stabilite da organizzazioni internazionali come Yoga Alliance. Questi programmi richiedono un minimo di 200 ore di studio, distribuite su settimane o mesi di pratica intensa. La struttura del corso è progettata per garantire una comprensione olistica della disciplina: dalle posture (asana) alla filosofia, dalle tecniche di respirazione (pranayama) alla meditazione, fino all’anatomia e alla pedagogia per insegnare con sicurezza. I corsi online a basso costo, invece, spesso mancano di una struttura solida. Con durate molto più brevi, materiali didattici limitati e una modalità di apprendimento passivo, questi corsi difficilmente riescono a offrire la profondità necessaria. Sebbene siano più accessibili, la loro compressione di contenuti sacrifica la qualità e la completezza.

La formazione in presenza offre un’esperienza diretta e interattiva. Gli studenti ricevono feedback personalizzati dagli insegnanti, correggendo posture e perfezionando allineamenti. La pratica in gruppo favorisce la crescita condivisa, permettendo di esplorare il ruolo dell’insegnante in un ambiente reale, sotto la guida di esperti. I corsi online non possono replicare questa esperienza. Senza un’interazione diretta, gli studenti non ricevono correzioni personalizzate e rischiano di sviluppare abitudini errate nella pratica. Inoltre, la mancanza di simulazioni di classe limita la capacità di acquisire le competenze necessarie per condurre lezioni.

Un elemento chiave dei corsi tradizionali è l’attenzione alla filosofia dello yoga, un aspetto che va ben oltre la pratica fisica. Gli studenti studiano testi fondamentali come gli Yoga Sutra di Patanjali, la Bhagavad Gita e le tradizioni Vediche, apprendendo i valori spirituali e culturali alla base dello yoga. Questo approccio olistico collega la pratica moderna alle sue radici antiche. I corsi online economici tendono a trascurare la filosofia e la tradizione, focalizzandosi principalmente sugli asana. Questo riduce lo yoga a una mera ginnastica, ignorando il suo scopo più profondo: l’unione tra corpo e spirito. Senza una comprensione della tradizione, l’insegnante rischia di trasmettere una versione superficiale e incompleta dello yoga.

Gli insegnanti dei corsi tradizionali sono spesso praticanti esperti con anni di studio e pratica personale. Offrono un supporto costante, guidando gli studenti in un percorso di crescita personale e professionale. La loro esperienza garantisce un approccio autentico e rispettoso della tradizione. Nei corsi online a basso costo, l’interazione con gli insegnanti è minima o inesistente. Spesso, il materiale è pre-registrato e standardizzato, riducendo l’impatto formativo. In alcuni casi, la qualità degli insegnanti stessi può essere discutibile, con poca trasparenza sulle loro qualifiche.

La formazione tradizionale è un viaggio trasformativo. Gli studenti non solo apprendono tecniche e conoscenze, ma vivono un processo di crescita personale che li collega alla dimensione spirituale dello yoga. L’immersione completa crea un legame profondo con la disciplina. I corsi online economici raramente offrono un’esperienza simile. Mancando il contesto di gruppo, il supporto diretto e la connessione con la tradizione, gli studenti vivono un’esperienza superficiale, che difficilmente cambia il loro approccio alla vita o allo yoga.

La scelta tra un corso tradizionale in presenza e un corso online economico dipende dagli obiettivi dell’allievo. Tuttavia, chi desidera diventare un insegnante autentico e preparato dovrebbe investire in una formazione tradizionale, che offre un’esperienza completa, fedele alla tradizione e trasformativa. I corsi online a basso costo, pur essendo accessibili, rischiano di banalizzare lo yoga, riducendolo a un insieme di esercizi fisici privi di profondità e significato. Quando si sceglie una formazione yoga, è importante ricordare che lo yoga è molto più di una certificazione: è un percorso di crescita personale e spirituale. Scegliere di rispettare e onorare questa tradizione significa abbracciare la sua essenza, unendo corpo, mente e spirito in un cammino autentico.

Om Tat Sat

 

Mūlādhāra Chakra e Puruṣārtha

Mūlādhāra Chakra e Puruṣārtha

Mūlādhāra Chakra e Puruṣārtha

primo chakra

Il mūlādhāra è il primo dei sette chakra principali, i quali sostengono il corpo fisico e lo connettono a quello astrale. Mūlādhāra in sanscrito significa “radice, sostegno”, quindi questo chakra è la piattaforma su cui si appoggia il sistema vitale dell’individuo e tutto quello che gli è intorno.

Nei testi classici di tantra yoga viene raffigurato da un fiore di loto a quattro petali color cremisi, allocato alla base della colonna spinale nella regione coccigea, esattamente nella zona cervice/perineo. Appena sotto il kanda, che è il bivio dove le nāḍī (canali):  iḍā, piṅgala e suṣumṇā, si incontrano.

I quattro petali rappresentano altre quattro importanti nāḍī, il loro colore è rosso e le vibrazioni sottili di ogni nāḍī sono rappresentate dalle sillabe sanscrite: वं vaṃ, शं śaṃ (sh linguale), षं ṣaṃ (sh palatale) e सं saṃ, scritte in oro su ogni petalo.

Esse sono i vrìtti (vortici) associati ai puruṣārtha, i quattro principi su cui si basa la vita umana. Capire il concetto filosofico dei puruṣārtha è fondamentale per equilibrare il mūlādhāra. Puruṣārtha sono gli obiettivi che ognuno di noi deve perseguire, affinché la vita si realizzi armonicamente nel piano esistenziale.

I puruṣārtha sono quattro come le vritti presenti nel mūlādhāra: Dharma (rettitudine, valori morali), Artha (prosperità, valori economici), Kama (piacere, amore, valori psicologici) e Moksha (liberazione, valori spirituali). Se equilibri questi quattro aspetti dell’esistenza, come risultato otterrai, serenità, sicurezza, soddisfazione e liberazione.

Agire sui puruṣārtha, significa rivedere la propria esistenza nella sua reale complessità.  Questo può richiedere degli aggiustamenti nel percorso di vita, ma anche dei cambiamenti radicali che potrebbero rivoluzionare il lavoro, le relazioni,  le aspirazioni e svelare la vera natura individuale, velata da false convinzioni.

Per rimuovere gli ostacoli che ci possono separare dalla libertà e conquistare la leggerezza dell’essere, si adoperano tecniche di tantra yoga che utilizzano: mantra, yantra, meditazioni e psicotecniche yogiche. Bisogna però affidarsi ad un maestro o insegnante yoga di comprovata esperienza, altrimenti i risultati saranno nulli, poco soddisfacenti o contro produttivi.

Om Tat Sat

Foto: by chris-ensey-unsplash

 

Dhyāna la Meditazione

Dhyāna la Meditazione

Dhyāna la Meditazione

meditazione profonda

“Nella preghiera sei tu che parli con Dio; nella meditazione sei tu che lo ascolti” 

In sanscrito meditazione è chiamata dhyāna, letteralmente tradotta come visione (interiore), ed è il settimo degli otto passi descritti nel trattato di filosofia Yoga del saggio Patañjali. L’etimologia del termine “meditazione” proviene dal latino meditatationem, derivato a sua volta dal termine meditari. Il verbo meditari non è altro che la forma intensiva di mederi ossia, curare, aiutare, riflettere, medicare. Quindi meditare e un atto per medicare e di conseguenza migliorare, curare la nostra mente, sottoposta continuamente a stress, giudizi e percezioni sbagliate, che ne impediscono un funzionamento ottimale.

A questo proposito, molti si avvicinano alla meditazione, per migliorare la loro vita quotidiana, ad esempio, per imparare ad affrontare lo stress, il dolore o le malattie. Ci sono molti studi e molte pratiche che incoraggiano l’uso della meditazione per ristabilirsi da determinate patologie o cambiare le proprie abitudini verso comportamenti o attitudini più sane. Con alcune tecniche meditative possiamo elevare il sistema immunitario o essere più efficiente nell’attività sportive. Ad esempio, si possono visualizzare i linfociti “T” che attaccano le cellule tumorali o immaginare di competere  in una corsa e di dare il massimo di noi stessi.

La mente è come un muscolo che dev’essere allenato attraverso la pratica della concentrazione, in sanscrito dhāraṇā, l’arte di focalizzare  l’attenzione su un oggetto.  Quando il dhāraṇā accade in modo continuativo senza interruzione, il brusio interiore si appaga, la mente diviene silenziosa e ricettiva ed entriamo nello stato di meditazione, in sanscrito dhyāna. In questo stato contemplativo, la mente osserva sé stessa. 

Secondo i testi yoga, il dhāraṇā impegna la mente su un pensiero per la durata di 12 secondi; il dhyāna, corrisponde a dodici dhāraṇā, circa due minuti e mezzo, mentre il samādhi corrisponde a 12 dhyāna, circa mezzora. 

Se riusciamo a liberare la mente dai suoi vortici (vritti) per mezz’ora, i nostri circuiti neurali si ripuliscono, questo stato ci porterà ad agire con saggezza, liberandoci dai  campi emozionali che minano la serenità. La mente diviene chiara, non è più disturbata da rumori di fondo, si manifestano consapevolezza e discernimento, miglioriamo il nostro aspetto cognitivo e avanziamo nel processo evolutivo.  Giungiamo così alla realizzazione dell’essere che è il fine ultimo della pratica meditativa, ossia l’unione del sé individuale con quello trascendentale. Questo traguardo, è una conquista spirituale individuale, verso l’evoluzione nella formazione di un essere di coscienza superiore. 

Il  dhyāna è il veicolo che ci porta a evolverci nelle nobili qualità umane: compassione, equanimità, gioia, perdono, saggezza, per guidarci verso lo stato  superiore di coscienza chiamato Yoga (unione). Come ci ricorda il saggio Vyāsa “Yoga è Samādhi” .  

Om Tat Sat

Photo by Greg Rakozy on Unsplash

La Prima Indagine Psicologica dell’Uomo

La Prima Indagine Psicologica dell’Uomo

La Prima Indagine Psicologica dell’Uomo​

 

Namastè

“Lo yoga è la soppressione delle modificazioni della mente” Yoga Sūtra 1.2

Gli Yoga Sūtra sono la prima indagine psicologica documentata che l’uomo fa su sé stesso. Yoga si riferisce a “unione” e Sūtra viene tradotto come “filo” o “sutura” da suturare, cucire ed indica un aforisma, in cui sono riportati in sintesi gli insegnamenti sapienziali filosofici di questa disciplina espressi in modo breve e sintetico.

L’opera viene concepita in questo modo per facilitarne la memorizzazione, come era costume presso i maestri hindu, ove la tradizione orale era il mezzo principale per condividere e tramandare la conoscenza.

Gli Yoga Sūtra sono composti da quattro libri (pāda) in una raccolta di 196 sūtra scritti nel terzo secolo prima dell’era corrente (BCE), attribuiti all’Acharya (maestro) Patañjali.

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Il numero 108

Il numero 108

MISTICISMO E CURIOSITA’ DEL NUMERO 108

Nella cultura dello yoga, ricorre spesso il numero 108. Lo troviamo nei grani di un japa mala, il rosario indiano che si utilizza per recitare i mantra. Molte pratiche di prāṇāyāma (controllo del respiro) vengono completate da 108 cicli.

Secondo il tantra yoga, si stima che ogni giorno respiriamo 21.600 volte di cui 10.800 sono energia solare e 10, 800 sono energia lunare. Moltiplicando 108 X 100 si ha 10.800. Le analogie con questo numero sacro non finiscono qui. Il potente Sri Yantra, si interseca in 54 punti ciascuno con una qualità maschile e femminile, per un totale di 108. La stessa regola è osservata nella lingua sanscrita, con le sue 54 lettere, entrambe rappresentano i due generi e sono anche chiamati rispettivamente Shiva e Shakti; ancora, 54 X 2 = 108. Nell’Ayurveda ci sono 108 punti “Marma” (linee di energia) che sono vitali per dare vita agli esseri viventi.

Nella geometria lo troviamo come divisione naturale del cerchio (108 = 36 + 72 = 9 X 12). In astronomia curiosamente, la distanza tra la Terra e il Sole è 108 volte il diametro del Sole. Il diametro del Sole è 108 volte il diametro della Terra. La distanza tra la Terra e la Luna è 108 volte il diametro della Luna. Secondo testi antichi l’universo è composto da 108 elementi. Nell’astrologia indiana ci sono 12 case e 9 pianeti. 12 volte 9 è uguale a 108.

È interessante notare che un anno bisestile è di 366 giorni e 3 x 6 x 6 dà 108 e che in Giappone nei templi buddisti, alla fine dell’anno, per finire quello vecchi e accogliere quello nuovo, viene suonata una campana per 108.  La biblioteca vedica conta di 108 Purana e di 108 Upanishad. Nell’arte del teatro indiano, Il famoso santo Bharata che ha scritto “Il Nātyaśāstra ” (trattato sulle arti drammatiche) classifica 108 karanas (movimenti della mano e dei piedi). In matematica nelle potenze di 1, 2 e 3 si ha la seguente formula: 1 a 1 potenza = 1; 2 a 2 potenze = 4 (2 × 2); 3 a 3 potenze = 27 (3x3x3). Se moltiplichiamo il risultato delle potenze di questi numeri 1x4x27 = abbiamo 108.

Le stranezze e coincidenze non finiscono qui. Dopo aver finito il presente articolo, sono uscito per recarmi al cinema. Casualmente ho parcheggiato l’auto nel posteggio numero 108 e sono andato a veder un film, che mymovies.it indica proiettato in 108 sale italiane. Ogni volta che mi capitano questi avvenimenti sincronici, rimango sconcertato e non so che spiegazione formulare. So solo che praticando canti, respirazioni o asana improntati su questo sacro numero, gli antichi yogi ritenevano di potersi allineare con il ritmo della creazione, e alla fine porre fine al nostro ciclo di reincarnazione.

Ad ogni modo tutte queste analogie non possono altro che farci riflettere sul significato velato di questo numero e dell’intera matrice che disegna e programma l’esistenza nell’universo che muove il destino di ognuno di noi.

Om Tat Sat

Umberto Anandamaya Assandri