Yantra – la Macchina Tantrica

Gli yantra sono potenti strumenti visuali per la meditazione, rappresentano composizioni simboliche delle sequenze vibratorie di una particolare divinità. A differenza dei mantra che sono la mente, la coscienza , spirito e nome della divinità (devata) lo yantra ne è il corpo. Così è come la percepirono nella loro visione gli antichi ricercatori tantrici. A questo riguardo il Kularnav Tantra dice:
“Yantram Mantram Mayam Proktam
Mantatim Devataiv Hi
Dehat Manor Yathe Bhedo
Tantra Devatayostatha.”
Il significato è che la divinità pervade allo stesso modo mantra e yantra, diversi tra loro in quanto mente e in quanto corpo. Quando uno yantra è oggetto di adorazione e la sua energia viene invocata, si trasforma nella simbolica rappresentazione della divinità che manifesta se stessa solo quando si tralascia lo stato di mente critica e analitica, e allora l’energia fluisce ai centri superiori.
Ogni yantra diventa la residenza della divinità di cui porta il nome. L’essenza della divinità è nell’iconografia dello yantra che la rappresenta e non ci saranno mai idoli o immagini altrettanto potenti.
Un idolo è una rappresentazione personale, mentre lo Yantra che è fatto di forme archetipiche comuni ad ogni fenomenologia esistente, è universale. Quindi, uno yantra è un unità archetipica, anche nel processo di fase di realizzazione costruttiva, un processo che ci porta da una realtà concreta ad una astratta.
In sanscrito yantra significa macchina o strumento, proviene dalla radice yam che significa supporto, sostenere, contenere, mantenere e dalla sillaba trana “liberazione”. Se l’espressione diviene simbolica diviene yam come yama il signore della morte, tra “accedere a” e trana “libertà”, allora uno yantra “libera dalla morte” (ciclo di morte e rinascita) dando moksha (liberazione). Ma la principale definizione di mantra è che contiene le energie della divinità che simboleggia. I simboli sono modi di espressione precisi e immutabili che, nell’essenza, corrispondono alla vita interiore, intensa e qualitativa quanto estesa e qualitativa è la vita eterna. Nel simbolo il particolare rappresenta il generale, ed è rappresentazione creativa dell’imperscutabile. Questo fa dello Yantra un riflesso del divino. Quando lo yantra è inteso come simbolo diventa ogni simbolo e ogni simbolo è uno yantra.
Come strumento lo yantra si usa per ritirare la coscienza dal mondo esterno e situarla in quello interiore, aiutando il sadhaka (praticante) ad andare oltre l’ordinario registro della mente, verso uno stato alterato di coscienza (turiya).
©1986i Harish Johari: “Tools for Tantra” Destiny Books, Rochester, Vermont, USA