Seleziona una pagina

bathing_caitanyaLo Yoga è antico di millenni e le sue tracce si perdono al di là della storia conosciuta. Nella Bhagavad Gita, datata intorno al V° e VI° secolo P.E.C (prima dell’era corrente),  Krishna riferisce al Principe Arjuna cha la conoscenza dello Yoga contenuta nel Gita era stata trasmessa alla umanità all’inizio sua stessa esistenza.

Nella Bhagavad Gita vengono esposti i quattro yoga fondamentali , base di tutta la cultura yogica. Senza la conoscenza approfondita di almeno uno di essi sarebbe impossibile raggiungere la moksha, ossia la liberazione del Se.

Essi sono :

  • Karma Yoga o yoga dell’azione
  • Jnana Yoga o yoga della conoscenza
  • Bhakti Yoga o yoga dell’adorazione.
  • Raja Yoga o yoga tecnico.

Il Karma Yoga si basa sull’azione che deve avere fini altruistici, rivolti verso l’entità suprema, per il beneficio di tutta la comunità. “Si deve dunque agire per dovere” sostiene Sri Krishna nella Bhagavad Gita III.19 “senza attaccamento ai frutti dell’azione, perché agendo senza attaccamento si raggiunge il Supremo.”

Lo Jnana Yoga è la via dalla conoscenza e della consapevolezza dell’Assoluto, si attua attraverso il discernimento interiore, per trovare la risposta alle domande che la nostra mente ci pone. Si realizza con  l’introspezione, l’autoanalisi e la meditazione costante.

Il Bhakti yoga è lo yoga dell’amore devozionale verso la Persona Suprema “Dio”.  E ‘ il canale cosmico che ci permette di aprire la comunicazione tra noi e il Para Brahman. L’essenza di questa pratica si può riassumere nella seguente frase: “Pensa sempre a me” dice Sri Krishna “diventa Mio devoto, offriMi i tuoi omaggi e adoraMi. Completamente assorto in Me, certamente verrai a Me.”
Bhagavad Gita IX.34

Il Raja Yoga (Yoga dei Re) chiamato Ashtanga Yoga (Yoga delle otto membra), lo troviamo accennato nel VI capitolo della Bhagavad Gita. Il Rishi Patanjali lo descrive negli Yoga Sutra di  (II° secolo a.C  ) ed è  basato su otto procedure per il raggiungimento del Sè.

Il Raja Yoga di Patanjali, si basa su una serie di norme filosofico pratiche che conducono alla purificazione della mente per condurla ad una  estasi cosciente “Samadhi”.
Esse sono: Yama (autocontrollo), Nyama (osservazione), Asana ( posture) , Pranayama (controllo del respiro), Pratyahara (astrazione), Dharana (concentrazione), Dhyana (meditazione), Samadhi (contemplazione).

Il Jnana, il Bhakti e il Karma, sono definiti yoga filosofico-religiosi, mentre il Raja è classificato come yoga- tecnico.

Queste tecniche  possono essere praticate contemporaneamente, una  non esclude  l’altra.
Agire in maniera disinteressata per il bene comune, non esclude recitare canti devozionali o praticare le Asana per mantenere un corpo più sano.

Non c’è uno yoga migliore di un’altro, si può adottare il metodo che ci è più consono, anche se  secondo la Bhagavad  Gita in quest’era di degrado umano e morale, il Divino Krishna consiglia la via devozionale del Bhakti Yoga, perché ci conduce direttamente al Lui.