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Bhakti Yoga

Krishna e Radha

La forza Trascendentale dell’Amore

Il nostro cuore sarà inquieto fino a che non troverà pace in Lui

Sant. Agostino

Bhakti yoga, lo yoga dell’amore devozionale verso la Persona Suprema, il Para Brahman “Dio”.  Questo è il canale cosmico che ci permette di aprire la comunicazione tra noi e il Para Brahman.

Secondo gli Acharya del Bhakti yoga, la confusione e l’infelicità che regnano nel nostro mondo sono causate  dalla nostra alienazione dal Divino.

Nel Bhagavad Gita, la Persona Suprema Krishna, dice ad Arjuna che tra gli yoga, il Bhakti,  è il veicolo migliore  rispetto agli altri yoga (Raja, Karma e Jnana) per raggiungere il moksha (liberazione) nell’era del Kali Yuga (l’era attuale secondo il 4 cicli cosmici dell’induismo).

Anche nella Bhagavad Purana, bhakti è descritto come una piattaforma superiore alla realizzazione spirituale che va al di là della liberazione stessa.

Attraverso la pratica del Bhakti yoga, la forza emozionale dell’essere umano è purificata e canalizzata verso il Divino.  I praticanti di questo yoga non nascondono le loro emozioni di gioia, commozione o lacrime per il Divino.

Shandilya l’autore del primo Bhakti Sutra, definisce bhakti come:

Supremo attaccamento per il Signore

Narda nel suo Bhakti Sutra scrive:

Il vero devoto, vede nient’ altro che amore, sente nient’altro che amore, parla solo di amore e pensa solamente all’amore

Il Bhagavata Purana composto nel nono secolo dell’era corrente designa nove livelli di devozione per raggiungere l’amore assoluto nel Param Brahman, che verranno in seguito formalizzati da Jiva Gosvamin nel Shat-Sandarbha (Le Sei Composizioni).

  1. Ascoltare (Shravana) i nomi della Persona Suprema e le distinte qualità di ogni suo nome, attraverso storie, canti e poesie.
  2. Cantare (Kirtana) in onore della Persona Suprema con strumenti musicali, come forma meditativa per raggiungere a stati estatici.
  3. Ricordare (Smarana) gli attributi Divini della Persona Suprema nelle sue incarnazioni umane.
  4. Inchinarsi ai piedi del Signore (Pada-sevana) come forma cerimoniale devozionale, metaforicamente intesa come l’inserire il Divino nelle propria vita.
  5. Rituale (Arcana), riti religiosi, specialmente quelli che si eseguono quotidianamente all’altare di casa di fronte all’immagine della divinità prescelta.
  6. Prostrazione (Vandana) di fronte alle immagini del Divino.
  7. Devozione Servile al Signore (Dasya) espressa in una intensa voglia di essere in compagnia del Divino.
  8. Realizzare un amicizia con il Signore (Sakhya) avere una relazione di profonda amicizia interiore con il Divino.
  9. Offrire se stessi (Atma-nivedama) un estatica trascendenza personale, dove l’adoratore entra nell’corpo immortale del Divino.

Coltivare la consapevolezza la nostra relazione con Dio attraverso  il Bhakti Yoga,  non può far altro che elevarci direttamente verso l’inesauribile e profonda energia dell’Amore e della Gioia e liberarci dai dubbi e le paure che oscurano il nostro cammino e condurci alla luce.

Om Tat Sat

Photo by ISKCON TV Dhaka