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Naga Sadhu

Naga Sadhu

I Guerrieri di Shiva

naga

I Sâdhu, sono presenti in India da migliaia di anni, forse dalla preistoria, quando il loro ruolo sarebbe stato simile a quello dello sciamano. Il loro appellativo significa “persona buona, santa, virtuosa”. Sono dei rinuncianti, troncano ogni legame con la loro famiglia, non possiedono nulla o poche cose.

Passano la loro vita a spostarsi sulle strade dell’India e del Nepal, nutrendosi dei doni dei devoti. Buddha nel V secolo B.C.E, durante la sua ricerca spirituale si unisce a loro per sette anni, si tratta degli stessi gimnosofisti, i filosofi nudi che l’esercito di Alessandro Magno incrociò nella spedizione in India. Oggi se ne contano circa 6 milioni suddivisi in vari ordini, ognuno dalle proprie inconfondibili caratteristiche.

Tra loro si distinguono i Naga Sâdhu: importante confraternita shivaita con la caratteristica di richiedere la nudità, naga, degli adepti. Sono celebri per passate glorie militari ai tempi della conquista islamica e poi britannica. Oggi, più o meno pacifici, sono tuttavia ancora organizzati in Akharas, reggimenti, ed esibiscono simbolicamente una notevole quantità di armi, come spade, bastoni, lance e soprattutto il trishul, il tridente simbolo di Shiva. Uno dei loro massimi sacrifici e la mortificazione del pene, con cui sollevano dei massi molto pesanti, allo scopo di desensibilizzarlo.

La maggior parte dei Naga entra negli ordini fin dalla prima adolescenza, rinunciando alla famiglia e agli amici, per immergersi nella meditazione, nello yoga e nei rituali religiosi. Per diventare Naga, bisogna vivere una vita di celibato per sei anni, dopo di che viene conferito il titolo di grande uomo e solo dopo 12 anni si ha il titolo di Naga.

Il Kumbh Mela, il più grande festival religioso del mondo si svolge alla confluenza di tre fiumi sacri: il Gange, la Yamuna e un mitico terzo fiume, il Sarasvatī. Il festival raccoglie più di 100 milioni di fedeli ed è una delle poche opportunità di vedere i Naga sâdhu, alcuni dei quali vivono isolati in monasteri improvvisati chiamati Akhara eretti sulle rive orientali del Gange.

Uno dei momenti salienti all’inizio del Kumbh Mela è la carica dei Naga sâdhu che con il corpo nudo, cosparso di cenere, armati di tridenti e spade si riversano nelle acque per fare il bagno.

Passano le giornate meditando, pregando, fumando cannabis e ricevendo un flusso di visitatori che vengono a porgere i loro rispetti.

Se vai in India, a Rishikesh potrai incontrarli durante il cammino per raggiungere il tempio di Paravati, li potrai troverai a meditare nelle grotte di Jhilmil e di Ghanesha.

Om Tat Sat

 

 

Rishikesh la città dello Yoga

Rishikesh la città dello Yoga

Rishikesh la città dello Yoga

the city of light

Rishikesh, è un viaggio che si fa non solo con il corpo ma soprattutto con l’anima. Considerata la capitale mondiale dello Yoga, esce alla ribalta grazie ai Beatles i quali vi si erano recati nei primi anni 60’ in cerca di meditazione e spiritualità . Situata tra le colline pre-himalayane, pullula di ashram e centri di pratica yoga. Una meta indispensabile per chi si è addentrato sul sentiero dello yoga 

Esplorando la città, a 5 chilometri a nord-est troviamo Lakshman Jhula, uno dei due ponti icone di questa città che collega il villaggio di Tapovan al villaggio di Jonk. 

Subito dopo il ponte si trova Trayambakeshwar, uno dei templi indù più sacri della città che con la sua colorazione arancione gialla rappresenta l’immagine più celebre di RishikeshIl tempio è un edificio di 13 piani con diverse divinità indù all’interno. Principalmente il santuario è considerato come la dimora del Dio Shiva. Si crede che il tempio sia uno tra i dodici Jyotirlingas di Shiva. Ci sono molte sezioni nel tempio che comprendono opere vediche e religiose. Al suo interno, all’ultimo piano al tramonto si ha una vista magica dei dintorni.  

Camminando lungo le sponde del Gange dal Lakshman Jhula verso l’altro ponte simbolo il Ram Jhula, si può fare una passeggiata ristoratrice, lontani dal traffico e costellata di luoghi interessanti. Su entrambe le rive del Gange si snodano, quartieri pittoreschi, ricchi di negozi, ristoranti, templi, ashram e centri di meditazione. Mentre mantra e canti fluiscono dai luoghi di culto, e riempiono l’atmosfera di pace, il via vai dei passanti si interseca con quello delle mucche e delle scimmie. Più a sud di Rishikesh città, si trova il mercato centrale e il Triveni Ghat. 

A Rishikesh, si respira aria sana, l’aria inquinata di Delhi diviene un lontano ricordo e le verdi montagne che la circondano danno un senso di pace e tranquillità. Anche il Gange dalle acque limpide e freddissimi, qui scorre con il suo bel colore verde accesso non ancora corrotto dalla sporcizia che troviamo verso valle, rendendolo tragicamente uno dei fiumi più inquinati al mondo.   

Continuando a camminare lungo Lakshman Jhula Road in direzione del ponte Ram Jhula, si trova Ganga Beach, una spiaggia grigia, un luogo ideale dove riposarsi al sole, per leggere un buon libro, meditare, luogo dove si può praticare yoga all’aperto, circondati dalla spettacolare natura circostante.  

Rishikesh è certamente un rifugio per il corpo e per l’anima, capitale dello yoga ma anche del relax. Un luogo sacro dove vivere lo yoga a 360 gradi, dov’è possibile meditare con yogi tra le montagne e visitare templi e farsi incantare da suggestivi panorami.

Om Tat Sat 

Umberto Anandamaya Assandri

 

 

 

Il Meraviglioso tempio di Akshardham

Il Meraviglioso tempio di Akshardham

Il Meraviglioso tempio di Akshardham

Akshardham-India

Uno dei luoghi più suggestivi di Delhi, è il tempio di Akshardham, tradotto “la dimora divina di Dio” ed è un luogo di eterna devozione, purezza e pace. Il Mandir è stato ispirato da Yogiji Maharaj , creato da Pramukh Swami Maharaj ed è un tributo  all’opera spirituale di Bhawan Swaminarayan (1781-1830), infatti il complesso è conosciuto anche come Swaminarayan  Akshardham.

Non è una costruzione millenaria e archeologica, come moltissimi complessi religiosi dell’India, è stato realizzato solo recentemente nel 2005, rispettando i canoni dell’architettura vāstu, dove le leggi della natura e del cosmo sono applicate alle abitazioni umane.

Non si tratta solo di un solo tempio ma di un intero complesso religioso, composto dal Mandir, le esposizioni e i giardini. Il Mandir è realizzato in gres rosa e marmo bianco. Misura 43 metri di altezza e 98 di lunghezza. Il tempio è decorato con 234 colonne intagliate e 20.000 sculture. Centoquarantotto elefanti di pietra sono alla base della terrazza che contorna l’edificio e nel centro del cortile c’è una fontana animata da luci e musiche che simboleggiano gli aspetti della cultura Indiana.

Nel santuario vi sono numerose sale di esposizione e un cinema IMAX, dove viene proiettato un documentario un documentario sulla vita di Swaminarayan.

Una visita all’Akshardham è un’esperienza spirituale, che non può mancare nel tuo programma di viaggio, dove potrai ammirare la fastosità dell’architettura vāstu, dove ogni elemento riveste un significato spirituale e ogni anima è considerata divina.

Hari Om Tat Sat